lunedì 29 giugno 2015

Paolo Conte ad Umbria Jazz 2015


Sarà Paolo Conte ad aprire l’edizione 2015 dell’ormai classico Umbria Jazz. Il concerto del pianista cantautore di Asti avrà luogo il 10 luglio all'arena Santa Giuliana di Perugia.

La storia artistica di Conte è molto affine alla manifestazione umbra, nella sua straordinaria carriera, infatti, ha sempre intrecciato la canzone d’autore con le sonorità del jazz.

domenica 21 giugno 2015

Ann & Nancy Wilson (Heart) Stairway To Heaven



Nel 2012 i Led Zeppelin vengono premiati per la loro carriera al Kennedy
Center Honors evento durante il quale si premiano personaggi importanti
della musica . I Led Zeppelin hanno lasciato un segno nella musica rock
di tutti i tempi, è durante la serata Ann & Nancy Wilson salgono
sul palco con la loro versione della famosissima Stairway to Heaven,
anche Robert Plant, cului che lo ha scritto non riesce a trattenere le
lacrime.

Qui sotto la versione dal vivo dei Led Zeppelin


C’è una donna che è certa che tutto ciò che luccica sia oro,
E sta comprando una scala per il paradiso.
Quando vi  sarà giunta, se i magazzini saranno tutti chiusi
Con una parola lei potrà ottenere quello per cui è venuta. 
Ooh. Ooh, e lei sta comprando una scala per il Paradiso.


Il suo destino è segnato ma lei vuole essere certa
Di non prendere lucciole per lanterne.
Su di un albero vicino al ruscello un uccello canoro Canta. 
Alle volte tutti i nostri pensieri creano apprensione.

Ooh, questo mi dà da pensare
Ooh, questo mi dà da pensare

 

Quando guardo verso ovest provo una certa sensazione,
E la mia anima mi  sollecita fortemente la partenza.
Nei miei pensieri ho visto anelli di fumo attraverso gli alberi,
E inteso le voci di quelli che stanno a guardare.

Ooh, questo mi dà da pensare
Ooh, questo mi dà da pensare.

 

E si mormora che presto se noi tutti avessimo ferma volontà,
allora il pifferaio ci condurrà alla ragione.
E sorgerà un nuovo giorno per coloro che da tanto aspettano,
e le foreste echeggeranno di risate.

 

E se c’è un certo fermento nel tua siepe, non ti allarmare,
Altro non è che la pulizia di primavera per le festività di maggio.
Sì, ci sono due strade da percorrere, ma alla lunga
C’è ancora tempo per cambiar direzione.

E questo mi dà da pensare.

 

La testa ti ronza, ed il ronzio non se ne andrà nel caso tu non lo sapessi
Il  pifferaio ti chiama per unirti a lui
Cara Signora, senti il soffiare del vento, e sai
Che la tua scala si trova sul mormorare del vento?

 

E mentre procediamo lungo la strada
Le nostre ombre s’ingigantiscono più della nostra anima,
Là cammina una signora che tutti conosciamo
Che splende di luce bianca e vuole mostrarci
Come ogni cosa ancora diventi oro.
E se si ascolta con molta attenzione
La melodia alla fine ti raggiungerà
Quando tutti sono uno e uno è tutti
Per essere saldi come roccia e non rotolare via.

 E lei sta comprando una scala per il paradiso.

sabato 6 giugno 2015

LEO FERRE' - L'arte della rivolta .




TETES DE BOIS per Leo Ferré – “EXTRA”

Ala Bianca Records/distrib. Warner, cat. ABR 128554100-2,
(CD e FILES DIGITALI)
secondo CD in digipack sulle canzoni di Leo ferré;
1 testo inedito di L. Ferré con le musiche dei Têtes de Bois;
9 brani inediti tra cui la title track;
1 live del brano Il tuo stile cantato da Francesco Di Giacomo; 
Special guest:
Francesco Di Giacomo e Le luci della centrale elettrica.

A vent’anni dalla sua morte i versi di Léo navigano tra i pensieri affannati delle nostre vite quotidiane e tutto graffia la pelle di chi è seduto comodamente e invade le anime congelate. Ancora per una volta amore e rivolta.
Extra”, dieci tracce in cui i versi fanno l’amore nella testa di chi legge, sotto lo sguardo del Dio dei graniti che non ha pietà, tra le conchiglie figuranti e le nacchere risuonanti e un coltello che apre la madreperla pura e un pescecane che nuota in libertà provvisoria.
Baudelaire, Verlaine, Rimbaud musicati da Ferré, Ferré musicato da Ferré e Ferré musicato e ri-arrangiato dai Têtes de Bois.
Ospiti di “Extra” sono Vasco Brondi ( Le Luci della Centrale Elettrica), che canta con Andrea Satta un brano cui era già molto legato “Tu non dici mai niente” e, con amore e dolore, Francesco Di Giacomo ne Il tuo stile”, ghost track del disco, registrata live all'Auditorium Parco della Musica di Roma nel giugno del 2013.
Tutte le nuove traduzioni dei versi di Ferré, Rimbaud, Baudelaire, Verlaine sono state affrontate con Giuseppe Gennari, il professore, cercando di farne canzoni del Duemila e di non tradirne l'umore.
Con Anna D'Elia si è invece lavorato per portare in Italiano “Tango” un testo cui Léo non aveva ancora regalato la musica e con cui i Têtes de Bois si sono cimentati immaginando di poter ripetere quello che lui fece musicando i poeti maledetti.
Ugo Nespolo ha donato il disegno per la copertina, la porta che apre all'inferno e al paradiso.
Sergio Staino, il suggeritore, il gusto, l'abbraccio e la casa prima di partire,  ha contribuito a rendere questo progetto possibile.
Il digipack e il booklet sono disegnati anche stavolta da unatandemartalicio, la nostra Marta Dal Prato e il nostro Licio Esposito.
 Il pianoforte utilizzato per le registrazioni del disco è quello di Léo Ferré.

TRACK LIST

1) Tango
2) Il mare e la memoria
3) La maliziosa
4) Extra
5) Se te ne vai
6) Ti rivedo ancora
7) Pattinava
8) L'eautontimorumenos
9) Tu non dici mai niente – Feat. Le luci della centrale elettrica



                        (Tango)


La poesia non canta più


La poesia moderna non canta più... striscia.Però ha il privilegio della distinzione... non frequenta le parole malfamate, anzi le ignora.Si prendono le parole con le pinze: a "mestruale" si preferisce "periodico", e si ripetono dei termini medici che non dovrebbero uscire dai laboratori o dai trattati di medicina.Lo snobismo scolastico che consiste nel non usare in poesia che certe parole ben definite, nel privarla di certe altre, che siano tecniche, mediche, popolari o dialettali, mi fa pensare al prestigio dei baciamano e delle vaschette lava dita.
Non sono le vaschette lava dita a rendere le mani pulite né il baciamano crea la tenerezza.
Non è la parola che fa la poesia, è la poesia che illustra la parola.
Gli scrivani che fanno ricorso alle dita per sapere se tornano i conti dei piedi, non sono dei poeti: sono dei dattilografi.
Oggigiorno il poeta deve appartenere ad una casta, a un partito o al bel mondo.


Il poeta che non si sottomette è un uomo mutilato.
La poesia è un clamore e deve essere ascoltata come la musica.
La poesia destinata ad essere soltanto letta e rinchiusa in veste.tipografica non è ultimata.
Il sesso le viene dato dalla corda vocale così come al violino viene dato dall'archetto.
Il riunirsi in mandrie è un segno dei tempi. Del nostro tempo.
Gli uomini che pensano in circolo hanno le idee curve.
Le società letterarie sono ancora la Società.
Il pensiero messo in comune è un pensiero comune.
Mozart è morto solo, accompagnato alla fossa comune da un cane e da dei fantasmi.
Renoir aveva le dita rovinate dai reumatismi.
Ravel aveva un tumore che gli risucchiò di colpo tutta la musica.
Beethoven era sordo.
Si dovette fare la questua per seppellire Bela Bartok.
Rutebeuf aveva fame.Villon rubava per mangiare.
Tutti se ne fregano.L'Arte non è un ufficio di antropometria.
La Luce si accende solo sulle tombe.
Noi viviamo in un'epoca epica ma non abbiamo più niente di epico.
Si vende la musica come il sapone da barba.
La stessa disperazione si vende, non resta che trovare la formula giusta.
Tutto è pronto: i capitali
La pubblicità
I clienti
 Chi dunque inventerà la disperazione?
Con i nostri aerei che fregano il sole.
Con i nostri magnetofoni che si ricordano delle "voci ormai spente", con le nostre anime ormeggiate in mezzo alla strada, noi siamo sull'orlo del vuoto, confezionati come carne in scatola, a veder passare le rivoluzioni.
Non dimenticate che l'ingombrante nella Morale, è che si tratta sempre della Morale degli Altri.
I canti più belli sono quelli di rivendicazione.
I versi devono fare l'amore nella testa dei popoli.
Alla scuola della poesia non si impara: CI SI BATTE.

Mauro Macario


(Ferrè - De Andre')